De Nicola al Cimo: "Neghiamo aspettative e comandi solo per garantire salute dei trapanesi"
“Credo che la salvaguardia dei LEA, i livelli essenziali  d'assistenza, e della salute dei cittadini della provincia di Trapani meriti la  stessa considerazione di quelli palermitani. Abbiamo ben 27 medici con  contratti a tempo indeterminato, che sono in aspettativa per incarichi in  aziende sanitarie a Palermo, e non potendo sostituirli siamo a rischio  collasso, e solo per lo spirito di sacrificio di tutto il personale sanitario  della nostra azienda questo non è ancora successo. Ricordo infatti che non  possiamo assumere personale medico per le  discipline dell'area di emergenza dal 2012 e per le altre discipline dal 2007”.
  Lo ha detto il direttore generale dell'Azienda sanitaria  provinciale di Trapani Fabrizio De Nicola, replicando a un comunicato di un  sindacato dei medici, il CIMO Sicilia.
“Capisco che per un dirigente medico palermitano – ha  aggiunto De Nicola - è più comodo lavorare a Palermo, ma se ha partecipato e ha  vinto un concorso a tempo indeterminato a Trapani, devo fare tutto quello che  mi consente la legge affinché operi per i cittadini di questa provincia.
  L'aspettativa dal servizio presso l'azienda sanitaria di  appartenenza per prendere un'assunzione a tempo determinato presso un'altra  azienda sanitaria prima era considerato da dottrina e giurisprudenza un diritto  assoluto e l'Asp di Trapani ha subito e subisce da anni questa condizione a  scapito dei propri utenti trapanesi, ma ha rispettato la legge e l'ha sempre  concessa. Però con la sentenza della Corte di cassazione n. 4878 del 11 marzo  2015 le cose sono cambiate,  visto che  questa statuisce che l'interesse del dipendente che richiede l'aspettativa va  contemperato con le preminenti esigenze organizzative del datore di lavoro. 
  Considerate quindi le difficoltà a rendere un'adeguata  assistenza nei nostri presidi ospedalieri, anche alla luce della legge n.161  del 2014 che stabilisce che dal 25 novembre 2015 i riposi sono obbligatori per  i dirigenti medici con un rigoroso rispetto del limite orario di lavoro  settimanale e giornaliero, e anche la grave carenza di personale medico dovuta  ai pensionamenti,  l'azienda, dopo una  attenta riflessione anche sui risvolti economici che le sostituzioni comportano  sulla spesa per assunzioni a tempo determinato che le leggi vorrebbero in  diminuzione, ha ritenuto di valutare la possibilità di negare le aspettative a  quei medici che hanno vinto un concorso pubblico che è costato risorse economiche  a questa Asp, ma che dopo pochi mesi hanno scelto di lavorare nelle aziende  palermitane, anche a costo di rischiare ricorsi legali, visto che il nostro  interesse primario è il diritto alla salute dei nostri concittadini. Senza  contare poi che incide negativamente anche sulla possibilità di una efficace  programmazione sanitaria da parte dell'azienda di Trapani. Le sentenze di primo  grado, di cui parla poi il CIMO, infatti hanno detto solo che non erano state  esplicitate le motivazioni, non hanno messo in discussione il diritto  dell'azienda a negarle.
  Voglio sottolineare che per cercare di sostituire questi  medici che lasciano per loro volontà la nostra azienda ricorriamo a bandi per  contratti a tempo determinato, che oltre ad andare spesso deserti, hanno un  costo annuo di oltre 2.284.478  euro,  quando le direttive e gli obiettivi di ministero e assessorato sono quelle di  ridurre la spesa per i contratti di questo tipo, che tra l'altro creano nuovo  precariato. 
  I nostri medici oggi non riescono a garantire i turni di  servizio senza rinunciare al godimento delle ferie e dei riposi dovuti, e  devono garantire, a turno, dalla terraferma anche l'assistenza agli abitanti di  Pantelleria. Anche gli abitanti di quell'isola sarebbero cittadini di serie B?
  Per quanto riguarda i comandi che l'azienda nega – ha  concluso De Nicola – beh, ci mancherebbe pure. Se oltre alla concessione di  aspettative, che già con fatica si cerca di sostituire con personale precario,  si concedessero pure i comandi, che non possono essere sostituiti per legge  visto che l'istituto del comando è assolutamente discrezionale da parte  dell'azienda, come anche è avvenuto per dirigenti medici che da aziende del  centro nord hanno cercato di essere assunti a tempo determinato all'ASP di  Trapani, sarebbe disastroso”.
 
        