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In calo i ricoveri ospedalieri in provincia di Trapani

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  • Pubblicato dall’A.S.P. il Report su ricoveri e prestazioni ambulatoriali ospedalieri nel 2008 - Gli interventi di ortopedia e le malattie neoplastiche la prima causa di ricorso a strutture sanitarie del centro-nord Pubblicato sulla home page del sito web dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani (www.asltrapani.it) il Report su ricoveri e prestazioni ambulatoriali ospedalieri nell’anno 2008 Il voluminoso documento, curato dal Sistema Informativo e Statistico dell’azienda sanitaria, diretto dal dr. Sergio Buffa, sintetizza tutta l’attività, distinta anche per singolo reparto, dei Presidi Ospedalieri e delle Case di Cura della provincia di Trapani. L’obiettivo principale è quello di fornire una descrizione accurata e puntuale della realtà ospedaliera provinciale attraverso l’utilizzo di indicatori ed una analisi grafica e tabulare dei dati esposti. Nel 2008 i ricoveri degli utenti residenti nella provincia di Trapani presso i Presidi Ospedalieri e le Case di Cura della provincia sono stati 71.378. Quelli presso altre provincie della Sicilia sono stati 18.570 mentre 7.310 quelli effettuati in altre regioni italiane. Gli interventi ortopedici e le malattie neoplastiche costituiscono la prima causa di ricorso a strutture sanitarie del centro-nord. Tra i dati più interessanti che emergono dal Report da segnalare il calo dei ricoveri ospedalieri degli utenti della provincia di Trapani, passati dai 100.793 del 2007 ai 97.258 del 2008, con una diminuzione pari al 3,5%. “Un dato quest’ultimo sicuramente incoraggiante – il commento del Direttore Generale dell’A.S.P. di Trapani Fabrizio De Nicola – ma che dobbiamo puntare a migliorare ulteriormente. Uno degli obiettivi principali della riforma della sanità in Sicilia e di questa direzione generale mira infatti ad una progressiva deospedalizzazione delle prestazioni, riservando i ricoveri ai soli casi acuti, tutelando la salute attraverso le attività di prevenzione e il trasferimento dell’offerta sanitaria dall’ospedale al territorio, con un maggiore coinvolgimento dei medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta ed una razionale distribuzione sul territorio dei medici specialisti”.
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